Posted by S/O | Filed under Uncategorized
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27 Thursday Jul 2017
27 Thursday Jul 2017
27 Thursday Jul 2017
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in“The most merciful thing in the world, I think, is the inability of the human mind to correlate all its contents. We live on a placid island of ignorance in the midst of black seas of infinity, and it was not meant that we should voyage far. The sciences, each straining in its own direction, have hitherto harmed us little; but some day the piecing together of dissociated knowledge will open up such terrifying vistas of reality, and of our frightful position therein, that we shall either go mad from the revelation or flee from the light into the peace and safety of a new dark age.” Lovecraft.
08 Saturday Jul 2017
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” We run heedlessly into the abyss after putting something in front of us to stop us seeing it “. Blaise Pascal- Pensées.
Original :
08 Saturday Jul 2017
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L’orgia social acclude al proprio imporsi la ritualità funebre: si commenta ogni scomparsa, massivamente, per qualche ora. Questa emulazione fallimentare e fallita di ciò che un tempo fu cerimonia e costume sociale, per quanto mi riguarda, non è interessante, sebbene sia significativa, poiché delinea il ritratto ultimo di una generazione che fu educata all’immaginario, prima della scomparsa del dispositivo stesso dell’immaginario. Tuttavia ci sono momenti in cui l’orfano dell’immaginario piange davvero, in 3D, e uno di questi istanti è la scomparsa di Paolo Villaggio e delle sue maschere mortali, da Fracchia a Fantozzi: scompare infatti un artista geniale, uno scrittore che, come previsto da Pier Paolo Pasolini, il quale si sa che previde e predisse tutto, enunciò il principio secondo cui i grandi e ultimi innovatori della lingua italiana sarebbero risultati Paolo Villaggio con la serie “Fantozzi” e Aldo Moro. Ero piccino, quando impazzivo davanti a uno schermo in bianco e nero, mentre si lanciava improvvidamente dalle scale di “Studio Uno”, o di una trasmissione consimile, il corpo goffo e tedesco del Professor Kranz, il germe di tutta la contaminazione che Paolo Villaggio avrebbe in effetti imposto alla lingua e alla nazione italiana. L’iperbole linguistica (“… pazzesco…”) e quella morale (Villaggio è l’erede in tempo reale della maschera di Alberto Sordi, utilizzato per fustigare o semplicemente enfatizzare i vizi italiani, con la differenza che Villaggio era un cantautore e Sordi un cantante di testi altrui) hanno impattato sulla mia vita in modo definitivo, poiché definitivo sembrava quel tempo, ritratto da Villaggio con un nitore tragicomico che non ha pari nell’epoca della mia e della nostra formazione, quando il mondo progrediva con lentezza e tragica e comica, e in qualche modo pareva immortale, solido, nella sua stolidità, nella sua crudeltà, nella pietà che abbacinava lo sguardo lanciato su quel mondo stesso. Villaggio è il genio nazionale dell’ultima epoca prima che l’accelerazione tecnologica muti la sostanza stessa del tempo, rivelando che la storia vissuta da noi altro non era se non la premessa maggiore all’accelerazione medesima. Paolo Villaggio, in questo senso, sta in un pantheon artistico al quale hanno accesso Pier Paolo Pasolini e Carmelo Bene. Eravamo così, guardateci: noi eravamo le scimmiette, riassunti in Mariangela, la figlia primatesca della coppia formata dal Ragionier Ugo e dalla Pina. Non si trattava di semplice verve satirica o di ingaggio sociologico spensierato: c’è una metafisica del clown. Paolo Villaggio portò a compimento una simile metafisica. A lui e alla sua opera va la mia gratitudine, il mio amore, la mia disperazione.
06 Thursday Jul 2017
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in70 שנים אחרי יולי שבו גורשה האנית המעפילים “אקסודוס יציאת ארופה 1947”, ועליה המון ניצולים, נשלחת חזרה לגרמניה, מתרחשת שיבת ארופה 2017.
נדמה לי שטרם נקלטו פה מימדי המנוסה ממדינת יהודה. מבוגרים ובעיקר ישראלים צעירים,משכילים יצירתיים, מזרחיים ומערביים, נסים ממדינה שבה שרת האנטי תרבות היא רגב והאנטי משפטים היא שקד, ובנט על האנטי החינוך וראש הממשלה שולח ידו בלי מעצור. ממשלת קלפטוקרטיה ששמה קץ למדינת ישראל החילונית ונעה במהירות עצומה אל התאוקרטיה החרדית לאומנית, ממלכת יהודה.
מששת חבריו הטובים של בני, 3 כבר עזבו. בני כל העדות. כשתתעוררו, יהיה מאוחר מדי. בני- ברק ענקית מרוששת מכל.
03 Monday Jul 2017
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in« C’est toujours le dialogue avec mon frère qui n’existe pas, le dialogue avec ma mère qui n’existe pas, c’est le dialogue avec mon père qui n’existe pas non plus, et le dialogue avec le passé qui n’existe pas, qui n’existe plus, qui n’a jamais existé, c’est le dialogue avec les grandes phrases qui n’existent pas, c’est la conversation avec la nature qui n’existe pas, le contact avec des concepts qui ne sont pas des concepts, qui ne peuvent pas être des concepts, le contact avec l’absence du concept, l’insoumission du concept, le contact avec un matériau toujours incomplet, le dialogue avec une matière qui ne répond pas, c’est le silence absolu qui ruine tout, le désespoir absolu dont on ne peut plus sortir, c’est le vis-à-vis imaginaire que l’on s’est construit pour ne plus avoir qu’à se l’imaginer, c’est la tentative de toucher du doigt des objets qui se dissolvent au moment même où l’on croit les avoir saisi, c’est le contact avec des faits qui se révèlent être des erreurs, c’est la tentative de surmonter un temps qui n’a jamais existé, c’est toujours la même imagination en direction d’une représentation qui ne peut par nature que se révéler fausse, c’est l’identification avec des choses sorties des phrases sans que l’on sache quoi que ce soit ni des choses ni des phrases, sans que encore et toujours, on ne sache rien du tout. C’est ça le quotidien avec lequel il faut prendre ses distances, c’est de tout ça qu’il faudrait sortir, pas fermer mais la claquer la porte derrière soi et partir. Le problème est d’en finir avec notre travail, dans la pensée de ne jamais en finir avec rien… c’est la question plus loin, toujours plus loin, sans la moindre pitié, ou bien cesser, en terminer… c’est la question du doute, de la méfiance, et de l’impatience ».
02 Sunday Jul 2017
Posted Fake world, Uncategorized
inHypernormalisation = Word invented Alexei Yurchak. Pretending is accepted as normal and the fake reality as real.
“When reason, common sense, and decency are assaulted often enough, then personality is crippled, and human intelligence disintegrates or is warped. The barrier between truth and lies is effectively destroyed Schooled in such a climate, fearful and deprived of any intellectual initiative, Homo Sovieticus could never be more than a mouthpiece for the party’s ideas and slogans, not so much a human being then, as a receptacle to be emptied and filled as party policy dictated.” (Ellis 1998, 208)
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